Venerdì 14 settembre, a pochi giorni dal Leone d’oro vinto a Venezia (la consegna dei premi è stata sabato 8 settembre), esce nei cinema Pietà del coreano Kim Ki-duk. Per saperne qualcosa di più rimando alla mia recensione da Venezia subito dopo la proiezione (e prima del Leone). Storia del brutale esattore di uno strozzino e di una madre, storia d’amore e vendetta, storia di colpe ed espiazioni disseminata di richiami religiosi, simboli cristiani e non. Faccio notare che la casa di distribuzione, la Good Films, ha nel frattempo aggiunto l’acento al titolo originale che è, e resta, Pieta, forse a riecheggiare il latino pietas. Film a fasi alterne, con voragini e abissi ma anche picchi inarrivabili e momenti sublimi, che è il caso di non perdersi. Avvertenza: trattasi di film cruento, disturbante, a tratti insostenibile, dunque prepararsi. Bel film comunque, anche se io il Leone maggiore l’avrei dato a The Master di Paul Thomas Anderson.
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