Le relazioni pericolose, Iris, ore 21,02.
Sembrava un’impresa disperata portare sullo schermo quel capolavoro di crudeltà settecentesca che è Les Liaisons dangereuses, romanzo epistolare di Choderlos de Laclos in cui una coppia di libertini, per una sfida perversa, cerca di corrompere la più incorruttibile e virtuosa delle signore, Madame de Tourvel. Stephen Frears ci prova (siamo alla fine degli anni Ottanta) e con Le relazioni pericolose vince la scommessa. Grazie alla sceneggiatura di Christopher Hanpton, brillano i dialoghi acuminati e letali tra i due grandi peccatori Valmont e la Marchesa di Merteuil. John Malkovich nel film della vita (ancora ci campa, diciamolo), anche se eccede in occhiatacce perverse. Glenn Close al suo culmine. Incantevole Michelle Pfeiffer nella parte dell’innocente vittima del complotto. Ma la cosa più stupefacente fu il successo commerciale ottenuto in tutto il mondo. Oggi un film così non resisterebbe in una multisala per più di un weekend. Già un classico, nonostante qualche vizietto arty-pretenzioso. Sarà interessante confrontarlo (quando uscirà) con la laccatissima nuova cine-versione cinese del libro di Choderlos de Laclos ambientata nella peccaminosa Shanghai anni Trenta pre-rivoluzione e presentata lo scorso maggio a Cannes alla Quinzaine des Réalisateurs.
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