Vanilla Sky, Rai 4, ore 22,44.
Pasticciaccio americano diretto nel 2001 da quel Cameron Crowe che molto aveva promesso con il suo esordio Almost Famous e poi finito in una sequenza di film mai compiuti, mai risolti. Sicchè a oggi la sua cosa migliore, quella che davvero gli ritaglierà un posto nella storia del cinema, resta il mitico libro-intervista a Billy Wilder. Qui Cameron asseconda il produttore e interprete Tom Cruise nel realizzare il remake di un film spagnolo di Alejandro Amenabar che pochi anni prima aveva ottenuto in patria un sucesso clamoroso, ritrovandosi come protagonista femminile la stessa dell’originale, Penelope Creuz. Ora, visto retrospettivamente, Vanilla Sky ha due motivi di interesse extrafilmici: segna l’esordio a Hollywood di Penelope Cruz, che poi avrà lunga e felice carriera, e fa scattare sul set l’amore tra lei e Cruise, mandando al macero la storia con Nicole Kidman, che qui tra l’altro compare in uno strano cameo. Raccontar il plot di Vanilla Sky è da mal di testa, trattandosi di una oscillazione continua tra sogno e realtà, tra vita vera e vita simulata e immaginata, inserendosi nel rigoglioso filone ‘ma siamo svegli o stiamo sognando?’ che va da Total Recall fino a Inception. Dunque, c’è un signore sfigurato in coma, c’è un risveglio e il successivo incontro con una misteriosa ragazza. C’è la fine drammatica di un precedente amore. Ma la domanda è: cosa sta davvero succedendo e cosa è solo immaginato? Il pubblico americano s’è stancato subito del gioco e ha decretato, nonostante la presenza di una star acchiappadollari come Cruise, l’insuccesso all’operazione. Partenza in salita per Penelope, la quale però ce l’ha fatta a emergere poi anche a Hollywood. Volitiva la ragazza (ne avessimo noi, di attrici così brave e determinate). Cast de luxe, visto che oltre a Tom e Pen ci sono Cameron Diaza, Kurt Russell, Tilda Swinton e Michael Shannon.
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