A proposito di Schmidt, la7d, ore 21,10.
Il regista Alexander Payne è stato uno dei protagonisti dell’ultima grande stagione dei premi hollywoodiani, con nomination a Oscar e Golden Globes per il suo The Descendants, uscito da noi col brutto titolo di Paradiso amaro. Ottime critiche e grandi incassi per questa comedy-drama amara ma non disperata, con un George Clooney nella performance forse più riuscita della sua carriera, difatti finito a un passo dall’Oscar, sogffiatogli poi all’ultimo momento dal Jean Dujardin di The Artist. Anche sceneggiatore, Quanto a Payne, si è confermato uno dei talenti migliori del cinema Usa nel raccontare storie di ordinaria drammaticità e/o leggerezza, nel ritrarre persone qualunque colte a un passaggio cruciale della loro esistenza. Persone che, negli ultimi suoi tre film, son sempre maschi, a comporre un ritratto della virilità dubbiosa e incerta, ma non doma, di questo nostro tempo. About Schmidt, il film di Payne trasmesso stasera da la7d, risale al 2002, e di questo trittico è il primo (seguiranno Sideways, 2004 e The Descendants, 2011), e il titolo fondativo. Ritratto molto ravvicinato del 66enne neopensionato Warren Schmidt, che decide di raggiungere la figlia a Chicago nella speranza di dissuaderla dallo sposare un tizio che a lui non piace per niente, un insostenibile venditore di materassi ad acqua. Non ci riuscirà, e si ritroverà più che mai solo, alle prese con i suoi fantasmi, con la vecchiaia, con l’amara scoperta che la moglie, appena scomparsa, lo tradiva. Nel silenzio e nel vuoto gli resta come unico interlocutore un bambino africano adottato a distanza con cui scambia lettere, e sarà questo a ricordargli che qualcosa di simile all’amicizia può esistere. Commedia bittersweet, doppio registro in cui Payne eccelle, e dove l’amaro è più del dolce, che può contare su un interprete come Jack Nicholson capace come nessuno di dare sottigliezza e profondità al suo Schmidt, e anche una sgradevolezza che lo tiene lontano da ogni piacioneria ruffiana.
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