La battaglia d’Inghilterra, Rete 4, ore 16,32.
Bellico italiano del 1969. Uno di quegli adorabili B-movie nei quali Cinecittà si era specializzata, rifacendo con pochi mezzi e molta italiana arte di arrangiarsi i grandi colossal hollywoodiani. I prototipi a cui guardare erano produzioni miliardarie d’America come Il giorno più lungo, il risultato erano film come questo La battaglia d’Inghilterra, con poche scene d’azione (dai costi troppo alti) e molti interni, molte scene accuratamente circoscritte, però con cast dignitosi, spesso con star ormai in decadenza e astutamente riciclate e usate come richiamo per il pubblico globale. Perché poi film come questo venivano esportati in tutto il mondo. Dirige Enzo G. Castellari, supremo artigiano che negli anni Settanta avrebbe dato notevoli poliziotteschi e un war-movie, Quel maledetto treno brindato, che avrebbe poi ispirato a Tarantino Inglorious Basterds. La battaglia d’Inghilterra prende il via dalla disfatta di Dunkerque, allorquando le truppe inglesi vengono respinte dai tedeschi e costrette a ripiegare oltre la Manica. Della ritirata approfittano per infiltrarsi alcuni tedeschi, il loro obiettivo è raggiungere la Gran Bretagna, e lì scovare e sabotare gli impianti radar in vista della programmata invasione da parte dei nazi. Naturalmente qualche inglese aprirà gli occhi e cercherà di sventare la minaccia. Attori internazionali come Francisco Rabal e Van Johnson insieme a solidi nomi del cinema bis quali Frederick Stafford e Luigi Pistilli.
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