Brüno, Mediaset Italia 2, ore 23,30.
Dopo Borat, Sacha Baron Cohen cerca di ripetere il colpo proponendo il suo stilista-fashionista austriaco Brüno (con i due punti, mi raccomando) che si muove e combina disastri planetari tra Milano al tempo delle sfilate, la Los Angeles dei casting e dei talk-show, e il Medio Oriente dove si reca in una delirante missione di pace. Fuori di testa. Però non si era mai vista una demolizione così efficace del mito massificato e globalizzato della moda, e del suo frutto perverso, il narcisismo coatto e decerebrato. A uscire a pezzi è anche l’estetica gay finto macho-muscolare e il gaysmo più ipnotizzato dal culto dell’immagine. Baron Cohen però strafà e tocca punti di una sgradevolezza inaudita e quasi insopportabile. Geniale, ma solo per stomaci fortissimi. Anime belle e politically correct astenersi. Non a caso Brüno non è riuscito a ripetere il successo di Borat. E il terzo film di SBC Il dittatore, pur lanciato con gran clangore mediatico, si rivelerà una delusione.