Uomini contro, Retequattro, ore 3,15.
La prima guerra mondiale sull’altipiano di Asiago vista (con occhio proto-revisionista) da Francesco Rosi. Uomini contro è del 1970, dunque in pieno clima giovanil-rivoluzionario post sessantottino, non può che adeguarsi allo spirito del tempo. Ne esce un film fortemente antimilitarista, critico verso le gerarchie, che radicalizza la già forte critica contenuto dal libro da cui è stato tratto, Un anno sull’Altipiano di Emilio Lussu. Il giocane ufficiale Lussu (Gian Maria Volontè, chi se no?) si ritrova immerso nella sporca guerra di trincea, di assalti e controassalti di bombe e baionette, di feroci corpo a corpo nel fango col nemico, e assiste impotente all’inettitudine e incompetenza degli alti comandi. Non precisamente un film patriottico. Messinscena robusta e sicura, non senza qualche tocco melodrammatico, ad opera del professionista del cinema civile Francesco Rosi. Buono, anche se oggi Uomini contro non può che apparire datato e troppo legato al suo tempo.
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