Julie & Julia, Cielo, ore 21,15.
Uno di quei chick flick (un tempo i critici li chiamavano film per signore) in cui si era specializzata la molto compianta Nora Ephron, la signora (per l’appunto) che ha scritto se non la più riuscita, certo la più esemplare romantic comedy degli ultimi decenni, Harry ti presento Sally. Questo è un film su due donne, scritto e diretto da una donna e rivolto alle donne, maschi non esclusi, a patto che siano interessati alla cucina, se no meglio si astengano. Dunque: una ragazza dell’America d’oggi decide di realizzare tutte le ricette contenute nella bibbia culinaria americana, Mastering the Art of French Cooking, pubblicato da Julia Child nel 1961 e da allora indispensabile complemento di ogni casa medioborghese statunitense. Rivoluzionaria e ardita, la signora Child, perché si mise in testa di introdurre alle raffinatezze gastronomiche francesi quegli zotici dei suoi connazionali, che al di là di bistecca e patate non andavano. Ci riuscì. E così Nora Ephron ci fa vedere in parallelo la giovane Julie e la storia di Julia Child, che negli anni Cinquanta decide di andare a Parigi a imparare le arti culinarie locali. Non sempre il film riesce a legare le due parti (è come con la maionese, basta un niente perché impazzisca e gli ingredienti restino per conto loro), però Meryl Streep come Julia Child è strepitosa, in una interpretazione che le ha procurato l’ennesima nomination all’Oscar (la tredicesima, mi pare: record assoluto) e un altro successo al box office dopo Il diavolo veste Prada e Mamma Mia! Film adorato da molte ragazze e signore che conosco, e un motivo ci sarà. Tenere d’occhio non solo la performance di Meryl Streep ma anche quella di Amy Adams, ormai definitivamente tra le migliori attrici dele generazione dei trenta e qualcosa: in The Master di Paul Thomas Anderson, nei cinema i primi di gennaio 2013, è memorabile quale moglie del guru. Da Oscar.
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