A History of Violence, Rai 4, ore 0,24.
Viggo Mortensen incontra per la prima volta David Cronenberg, e il risultato è subito notevole. Il classico uomo qualunque con normale famiglia a carico reagisce a una rapina e diventa un eroe mediatico. Si scoprirà che non è quell’uomo qualunque che sembra, ma un (ex) professionista del crimine. Storia già vista e quasi archetipica, quella del killer stanco e disgustato che si è rifatto una vita, ma che deve fare i conti con il passato che ritorna. Cronenberg tenta il salto nel cinema mainstream e riesce nell’impresa, producendo un film accessibile (che infatti avrà un buon successo di pubblico) senza però tradire se stesso. Anche qui ritroviamo intatta la sua carica perturbante e la sua capacità di restituire l’ambiguità e la seduzione del male. Grazie a questa interpretazione Viggo Mortensen passa nella categoria dei grandi attori. Con Cronenberg il sodalizio si sarebbe poi rinnovato con La promessa dell’assssino e A Dangerours Method (dove Viggo è un Freud formidabile), uno più bell’altro.
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