GIORNO DELLA MEMORIA 2013: tutti i FILM sulle tv gratuite (domenica 27 gennaio)

27 gennaio 2013, Giorno della Memoria. Palinsesti tv con forti presenze di film direttamente o meno direttamenti legati all’Olocausto. Rai Movie dedica addirittura l’intera sua prrogrammazione, dal mattino a tarda notte.
Ecco la lista completa: prima i film su Rai Movie, poi quelli sulle altre tv gratuite. In un altro post i film mandati in onda invece dalla pay tv (Sky e Premium.

i film su RAI MOVIE

ore 7,15, Il cielo cade
Nella Toscana anni Trenta due sorelle orfane vengono adottate dagli zii, ebrei tedeschi (sono degli Einstein cugini di Albert). Sarà un’infanzia eccentrica e interessante. Poi nel ’44 arrivano i nazisti. Film del 2000 diretto dai fratelli Frezza e tratto dal memoir del 1961 di Lorenza Mazzetti, a suo tempo un bestseller. Con Isabella Rossellini.

ore 8,55, Cabaret
Musical capolavoro di Bob Fosse. Nella Berlino della repubblica weimeriana la cantante americana Sally Bowles, i suoi strani amori, i suoi strani amici. Intanto i nazisti non ancora al potere seminano il terrore per strada, e per gli ebrei si avvicina la minaccia. Monumentale Liza Minnelli.

ore 11,00, Arrivederci, ragazzi
Film di Louis Malle Leone d’oro a Venezia. Nella Francia di Vichy un ragazzino ebreo viene nascosto in un collegio cattolico sotto falso nome, ma la sua identità verrà scoperta. Tutto rievocato attraverso il punto di vista di un suo compagno di scuola. Atroce ritratto della Francia collaborazionista.

ore 12,45, Hotel Meina
Nel 2007 Carlo Lizzani, all’erà di 85 anni, manda nei cinema (quei pochissimi che l’hanno proiettato) questo film perfettamente in linea con la sua storia di autore di cinema civile, ma anche di robusto narratore di storie con un stile e un approccio narrativo quasi americano. Hotel Meina ripropone il clima lugubre della repubblica di Salò, che già Lizzani aveva affrontato con molti più mezzi a disposizione in Il processo di Verona (il suo vertice), L’oro di Roma e Mussolini ultimo atto. Un gruppo di ebrei sfollati a Meina, sul Lago Maggiore, in fuga dalla Milano dei bombardamenti, si ritrova intercettato e intrappolato dai tedeschi nell’albergo in cui risiede. Una delle pagine più drammatiche della persecuzione antiebraica dell’Italia mussoliniana e repubblichina rievocata fedelmente, anche se il film, tratto dal libro omonimo di Marco Nozza, si prende qua e là qualche piccola libertà narrativa rispetto ai fatti accaduti.Hotel Meina tiene benissimo, è angoscioso ed è l’ennesima utile lezione su quali efferatezze siano successe in Europa, e in Italia, in quel periodo. Soprattutto il film è importante perché sfata il luogo comune autoassolutorio secondo cui nel nostro paese non ci fu mai una vera persecuzione antisemita. Ci fu, eccome. A Meina un gruppo di ebrei perfettamente integrati, assolutamente italiani, furono prima rinchiusi, umiliati per giorni e giorni, spogliati progressivamente di ogni bene materiale e della dignità, poi massacrati e buttati in fondo al lago. Lizzani riscostruisce passo dopo passo questa scalata verso l’abominio, con le paure, le illusioni, e lo fa da par suo, anche se il budget è quello che è, e si vede, e qualche attore non è all’altezza. Cinema vecchia maniera, certo, ma efficace, solido, senza fronzoli, che ha ancora parecchio da insegnarci e farci vedere.

ore 14,45, Il generale Della Rovere
Film resistenziale di Roberto Rossellini che gli fece vincere nel 1959 a Venezia un contestato Leone d’oro, ex aequo con La grande guerra di Monicelli (e dimenticando Il volto di Ingmar Bergman!). Tratto nientedimenoche da un racconto di Indro Montanelli, è la incredibile storia di un truffatore (un magnifico Vittorio de Sica) nell’Italia del dopo 8 settembre e della sua imprevedibile parabola. Su pressione dei fascisti, accetta di recitare la parte di un generale lealista e antirepubblichino incarcerato a San Vittore, allo scopo di carpire informazioni ai resistenti prigionieri. Ma succede l’imprevisto: il truffatore si identifica sempre di più nel suo personaggio, si rifiuta di collaborare, diventa l’eroe che i compagni di carcere credono che sia. Finirà, da eroe, davanti al plotone di esecuzione. Bellissima storia, che Rossellini narra da par suo, con encomiabile sobrietà. La persecuzione antiebraica affiora attraverso le figure di israeliti milanesi rinchiusi a San Vittore insieme al protagonista.

ore 17,10, Il diario di Anna Frank
Non il classico film del 1959 di George Stevens, ma quello prodotto dalla Bbc nel 2009. Trasposizione corretta di quella che resta la testimonianza scritta più famosa venutaci dalla Shoah, la cronaca della ragazzina ebrea olandese che restò nascosta in soffitta insieme alla famiglia per un mese finchè non furono tutti scoperti e deportati.

ore 19,00, Amen.
Ma il Vaticano sapeva? E cosa fece per fermare l’Olocausto? Domande che si fanno dal dopoguerra e che sono sfociate spesso in esplicite accuse al pontefice di quel periodo, Pio XII, per non essere intervenuto come sarebbe stato necessario e doveroso. L’acme fu raggiunto negli anni Sessanta, con la pièce-scandalo Il Vicario del tedesco Rolf Hochhuth. Questo film del 2002 di Costa Gavras, storico maestro del cinema politico di denuncia fin dai tempi di Z l’orgia del potere, riaffronta la questione e rinfocola la polemica sposando la tesi colpevolista del silenzio del Vaticano. Lo fa attraverso una narrazione fictionalizzata, fortemente emblematica e didascalica, di un tedesco che apprende dell’esistenza dei campi di sterminio e cerca di sensibilizzare il Papa. Si scontrerà con un muro di gomma e l’unico dalla sua parte sarà un giovane gesuita. Il massacro non cesserà. Furibonde polemiche alla sua uscita, anche per via del manifesto, firmato dal solito provocatorio (provocatore?) Oliviero Toscani, con una croce che diventa svastica. Da vedere, perché il franco-greco Costa Gavras, pur se non avvezzo alle sottigliezze di racconto e alle sfumature, è un autore robusto che il suo mestiere lo sa fare egregiamente. Il pretino è Mathieu Kassovitz, un tempo grande regista. Ricordate L’odio?

ore 21,15, La caduta – Gli ultimi giorni di Hitler
Il film tedesco del 2005 che ha osato riproporre un Hitler protagonista, ripreso nella fase terminale della guerra, del suo sogno di potenza, della sua stessa vita. Quasi un docu, che racconta impassibilmente, fenomenologicamente, cronachisticamente l’uomo-demone che ha condotto la Germania nel precipizio. Scelta quasi obbligata, quella dello stile documentaristico, per non incorrere in una rete inestricabile di polemiche, interdetti, probizioni, censure. Nonostante la cautela di un approccio freddo e distanziante, il film causò lo stesso dibattiti incandescenti, e però fu un clamoroso successo di pubblico in patria. Segno che la Germania i suoi fantasmi li vuole vedere rappresentati, non cancellati e rimossi. Il film vale la visione per questo, più che per le sue qualità cinematografiche, che pure non sono disprezzabili. Interpretazione monumentale di Bruno Ganz.

ore 23,55, Mr. Klein
Capolavoro. Uno dei film imperdibli di questo ricco palinsesto odierno. Diretto nel 1976 da un Joseph Losey più che mai signore delle penombre e delle ambiguità su sceneggiatura di Franco Solinas, protagonista un Alain Delon dalla faccia impenetrabile come ai tempi di Frank Costello faccia d’angelo. Nella Parigi collaborazioonista del 1942, Robert Klein è uno speculatore e profitattore che ingrassa sulle disgrazie altrui, anche acquistando da israeliti in pericolo oggetti a prezzi di sciacallaggio. Finchè scopre che un suo misterioso omonimo ebreo gli ha rubato l’identità lasciando credere che il Klein ebreo sia lui. Cerca di chiarire la propria posizione con le autorità, esibirà le sue credenziali ariane, ma otterrà solo l’effetto di aumentare i sospetti su di sè. Ossessionato dal suo doppio, finirà coll’avvilupparsi in una rete inestricabile. Sarà deportato dopo essere finito nel famigerato Vélo d’Hiver insieme agli ebrei parigini.

ore 2,05, Vincitori e vinti
Ricostruzione del 1961 del processo di Norimberga ai gerarchi nazisti. Tra i capi d’imputazione, crimini di guerra e le persecuzioni antiebraiche. Dirige uno dei registi della Hollywood liberal di allora, Stanley Kramer. Non privo di retorica, ma appassionante e drammaturgicamente assai efficace, cast all star, da Spencer Tracy a Burt Lancaster alle vittime-testimoni Montgomery Clift e Judy Garland. Memorabile Marlene Dietrich quale tedesca inconsapevole dell’orrore.

ore 5,00, Good
Purtroppo va in onda in piena notte questo film, tra i più interessanti e recenti sul nazismo. Del 2009, racconta di un intellettuale che nella Germania del 1933 scrive un libro sull’eutanasia. Il tema attirerà su di lui l’attenzione dei nazisti appena giunti al potere e in procinto di varare le loro sciagurate politiche razziali ed eugenetiche. Il professore, interpretato da un perfetto Viggo Mortensen, finirà col farsi irretire dal potere diventandone servo e complice. Inquietante, perché stavolta a cedere al nazismo è un raffinato e colto tedesco borghese. Un volonteroso carnefice di Hitler.


i film sulle ALTRE TV GRATUITE

ore 14,05, Exodus, su la7
Quando ancora Hollywood poteva produrre un film sulla nascita dello stato di Israele senza che fioccassero le accuse di sionismo e si facessero le barricate davanti ai cinema. Sembra un’altra era, difatti lo è. Il film è del 1960 e racconta l’epopea (vera) della nave Exodus che portava in Palestina nell’immediato dopoguerra centinaia di sopravvissuti all’Olocausto e che gli inglesi, allora potenza mandataria dell’area, cercarono di boicottare impedendone l’attracco. Sì, la Storia è complicata e parecchio diversa dalla vulgata attuale: gli Inglesi erano contrari agli insediamenti degli Ebrei in Palestina e alla nascita di un loro stato. Il film racconta piuttosto fedelmente gli avvenimenti, certo dal punto di vista di quello che diventerà Israele. Bene, fine della digressione storica e torniamo aExodus, che ha un respiro epico che cattura e perfino travolge. Dirige con mano fermissima il mitteleuropeo emigré a Hollywood Otto Preminger, c’è Paul Newman nel suo momento aureo e una Eva Marie Saint non più gelida eroina hitchcockiana. Script del blacklisted Dalton Trumbo, a conferma che allora il sostegno a Israele era cosa di sinistra. Con uno dei più famosi e ruffiani score musicali di tutti i tempi.

ore 21,08, Schindler’s List, su Iris
Non c’è molto da aggiungere su quanto è già stato detto e scritto di questo film, un kolossal dell’anima firmato Steven Spielberg, un holocaust-movie che appassiona, avvince, commuove e riesce a tenersi alla larga dalla retorica e dai toni predicatori. Merito anche della straordinaria figura del protagonista, un tedesco dei Sudeti che si prende un gruppo di ebrei da impiegare nella sua fabbrica e li difende con tutte le forze dalla deportazione: per umanità o per interesse personale, per avere manodopera sottopagata e sempre disponibile? Schindler è un collaboratore dei nazisti che però non si piega al Male, forse più per dandismo che per profonda convinzione etica. Ma che importa, lui riuscirà a salvare mille e più uomini e donne dallo sterminio. In questa ambiguità sta la forza drammatica del personaggio, che sottrae il film all’agiografia.

ore 21,15, Segni di pace ad Auschwitz in un giorno di sole, su Rai 5
Documentario del 2010 di Roberto Olla e Mario Marazziti che riprende il pellegrinaggio organizzato adAuschwitz dalla Cominità di Sant’Egidio. Parlano e pregano tre esponenti delle tre religioni monoteiste, ebraica, cristiana, musulmana. Testimonianze di sopravvissuti allo sterminio, compreso quello di una zingara. L’intento, lodevole, è quello di ricordare che furono molte le minoranze perseguitate, il rischio in questi casi è di relativizzare lo sterminio ebraico.

ore 21,30, La vita è bella, su Rai Uno
Uno dei più grandi successi di sempre del nostro cinema. Oscar a Roberto Benigni. Resta tuttora insuperato questo film su un ebreo toscano che, deportato insieme al figlio, gli racconta storie fantastiche per farlo evadere dall’impossibile realtà. Puntuale arrivò a Benigni l’accusa (non del tutto ingiustificata, anzi) di edulcorare la Storia.

ore 21,30, Fuga da Sobibor, su la7
Del 1987, ricostruisce un episodio realmente accaduto e pooco conosciuto, l’evasione di trecento ebrei dal lager di Sobibor. Con Alan Arkin e Rutger Hauer.

ore 23,27, Senza destino – Fateless, su Iris
Basato sul grandissimo libro autobiografico (da leggere, da leggere) del Nobel della letteratura Imre Kertész. L’Olocausto degli ebrei ungheresi visto attraverso gli occhi di un ragazzo di 14 anni.

ore 0,10, Jakob il bugiardo, su Retequattro
Nella Polonia ormai nazificata, lo strambo Jakob inventa finte trasmissioni radio per incoraggiare e tenere alto il morale della comunità ebraica cui apartiene, rinchiusa in un ghetto dai tedeschi occupanti. Un approccio sghembo e anche da commedia all’Olocausto che ha fatto parecchio discutere. Con Robin Williams.

ore 1,30, Io non vi ho dimenticato, su la7
Importante. Il documentario di Richard Trank del 2007, pochissimo visto in Italia, che ricostruisce la vita di Simon Wiesenthal, il grande cacciatore di criminali nazisti nascosti e sfuggiti alla giustizia. Un lungo viaggio del regista in nove paesi, a cercare tracce di Wiesenthal e delle sue imprese, alcune leggendarie. Interviste ad amici e parenti. Un viaggio, anche, all’interno di una personalità eccezionale. Da non perdere.

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