Tempesta di ghiaccio, Iris, ore 18,55.
Film del 1997 di quell’animale (di cinema) mimetico che è Ang Lee, cinese e americano che riesce ad adattarsi, ad aderire a qualunque materia narrata con mostruosa naturalezza. Oltretutto appena premiato con l’Oscar 2013 come migliore regista per Vita di Pi, film che ne conferma l’incredibile abilità nel manipolare i generi e gli stili. Uno così camaleontico, Ang Lee, da passare dal wuxiapian di La tigre e il dragone al West di Brokeback Mountain alla Shanghai anni Trenta di Lust, Caution agli anni Settanta americani di questo Tempesta di ghiaccio. Siamo in piena rivoluzione sessuale e liberazione dei costumi, e il vento arriva forte anche nei suburbia, habitat della middle-class. Una famiglia sotto la lente di ingrandimento di Ang Lee: tradimenti, scambi di coppia, insoddisfazioni e vari bovarismi, figli ribelli. Strepitosa la ricostruzione Seventies attraverso i costumi, gli arredi, le pettinature (e la musica). Storia disincantata e amara, da un romanzo di Rick Mood. Sigourney Weaver ottima protagonista. Più Kevin Kline e gli allora molto giovani Christina Ricci, Tobey Maguire e Elijah Wood.
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