Titus, Iris, ore 22,53.
Barocca, iper- e post-moderna cineversione della più efferata e sanguinolenta delle tragedie shakespeariane, il Titus Andronicus (di cui in Italia si ricorda ancora una realizzazione epocale nei primi anni Settanta con la regia di Aldo Trionfo e Glauco Mauri protagonista). Qui alla macchina da presa c’è la talentuosa, anche se a volte incontinente ed eccessiva, Julie Taymor, una cui piace sovraccaricare e saturare lo spazio schermico con abbondanza di segni e ogni altro massimalismo. Un film del 2000, che arriva parecchio prima di quello che diventerà il più grande successo comerciale della carriera della Taymor, il quasi-musical beatlesiano Across the Universe. Ovviamente, come si usava allora (vedi anche il Romeo+Juliet di Baz Luhrmann), il Tito Andronico viene sottoposto ad abbondanti revisioni figurative e attualizzazioni, sicchè alle tracce dell’antica Roma – dov’è originariamente ambientata la tragedia – si aggiungono e sovrappongono automobili, moto, pistole, bandiere di tifoserie calcistiche e via dilagando e modernizzando. Il resto però è puro Shakespeare, un tale cumulo di barbarie da lasciare ancora oggi sgomenti. La regina Tamora, a suo tempo sconfitto e portata serva a Roma dal generale Tito Andronico, riesce a salire nell’Urbe ai più alti livelli del potere. Sicchè si prenderà la sua rivincita su Tito facendo stuprare e mutilare dai degenerati figlioli la diletta figlia di lui. Vendette tremenda vendetta del generale, che truciderà i rampolli di Tamora e, cucinati a dovere, ne servirà le carni in tavola. Ecco, potete immaginare cosa la non minimalista Taymor abbia tratto da un simile materiale. Girato in gran parte a Roma, tra rovine antiche e il neoclassico e metafisico Eur. Molti fellinismi, con citazioni inequivocabili del Satyricon (la festa a palazzo richiama irresistibilmente la cena di Trimalcione). Protagonisti Anthony Hopkins e una non ancora rifatta Jessica Lange. C’è anche Jonathan Rhys-Meyers più che mai bello e perverso. Da non perdere, anche perché passa raramente in tv.
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