La notte dell’agguato, 7 Gold, ore 21,10.
Gran western del 1968, adorato dalla critica francese del tempo (meno dalla nostra, più parruccona e convenzionale), salutato come un piccolo, prezioso capolavoro. Lo firma quel Robert Mulligan che ha dato al cinema cose notevolissime come Il buio oltre la siepe (io lo adoro) e Quell’estate del ’43 e che qui realizza un thriller con venature psico-esistenziali in chiave di western dai contorni abbastanza anomali. Protagonista un Gregory Peck nei panni di Sam Verner, un militare in disarmo e in procinto di ritirarsi nella sua farm in Texas, che si ritrova a doversi occupare di una donna bianca e del suo bambino di padre indiano. Lei, quella splendida attrice che è Eva Marie Saint, ha vissuto tra i nativi-americani, ma ora vuol rientrare nel suo mondo d’origine portando con sè il figlio. Sulle sua tracce c’è però Savaje, il suo ex uomo Apache, che vuole ucciderla e riprendersi il figlio. Sarà scontro finale tra Sam e Savaje per la donna e il bambino, in una notte che segnerà i destini di tutti. Tesissimo, con un senso incombente di minaccia che prende alla gola. Meraviglioso cinema di molto, molto tempo fa. Ovviamente molto deve al capolavoro fordiano Sentieri selvaggi, con cui ha forti analogie.
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