Vittime di guerra, Rai Movie, ore 21,10.
Tardo Vietnam-movie (siamo nel 1989 e dunque già in una prospettiva storicizzante degli eventi) in cui un Brian De Palma assai antimilitarista anticipa modi, temi e pure furori e indignazioni che successivamente ritroveremo nel suo Redacted sulla guerra in Iraq. Anche qui, proprio come in Redacted, il nucleo drammaturgico della narrazione è costituito da uno stupro compiuto per ritorsione da un gruppo di militari americani su una ragazza vietnamita. Uno di loro, il buon soldato Eriksson, si rifiuterà di partecipare al misfatto. Non solo: spezzerà l’omertà e cercherà di fare emergerei fatti e fare in modo che i colpevoli vengano puniti. Finale amarissimo. Eriksson è un Michael J. Fox ormai emancipatosi da Ritorno al futuro. Sean Penn naturalmente è uno dei soldati carogna della compagnia, anzi il più carogna di tutte, in uno di quelle incarnazioni del male che tanto lo divertono (vedi anche il recente Gangster Squad) e gli consentono di scatenarsi nel suo ben noto repertorio di tic, ghigni, smorfie e occhiatacce. C’è anche John G. Reilly. Disastro al box office, come spesso capita a De Palma quando si avventura nei territori dell’engagement.
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