Pre-recensione di LA GRANDE BELLEZZA di Paolo Sorrentino (basata su trailer, foto, sinossi)

01_Toni_Servillo_La_grande_bellezza_foto_di_Gianni_FioritoQuesta non è una recensione, nè può esserlo: è una pre-recensione basata sulla visione di foto, trailer, teaser e la lettura delle informazioni disponibili05_Sabrina_Ferilli_La_grande_bellezza_foto_di_Gianni_Fiorito_6
La grande bellezza, regia di Paolo Sorrentino. Con Toni Servillo, Sabrina Ferilli, Carlo Verdone, Carlo Buccirosso, Iaia Forte, Pamela Villoresi, Galatea Ranzi, Anna Della Rosa, Roberto Herlitzka, Massimo Popolizio, Serena Grandi, Luca Marinelli, Giorgio Pasotti, Isabella Ferrari. In concorso al 66esimo Festival di Cannes. Nei cinema italiani dal 21 maggio. Distribuzione Medusa.02_Toni_Servillo_La_grande_bellezza_foto_di_Gianni_Fiorito_2
“Roma si offre indifferente e seducente agli occhi meravigliati dei turisti, è estate e la città splende di una bellezza inafferrabile e definitiva. Jep Gambardella ha sessantacinque anni e la sua persona sprigiona un fascino che il tempo non ha potuto scalfire. È un giornalista affermato che si muove tra cultura alta e mondanità in una Roma che non smette di essere un santuario di meraviglia e grandezza”.
Apperò, la sinossi di La grande bellezza che troviamo sul sito Medusa non lesina certo in magniloquenza ed enfasi, non gioca al minimalismo e al low profile. Qui signori miei si punta in alto, e non lo si nasconde, anzi. Verrebbe voglia di emigrare altrove (intendo, su un altro sito, su altre stanze web), poi però clicchiamo sul trailer, e restiamo folgorati, non ce n’è. Musica sacra e sublime, a incorniciare e accompagnare un flusso di immagini ora sacre ora profane, ma più profane, e marce, decadenti, lutulente. Il cinema visionario, deformante, espressionista, barocco-mediterraneo di Sorrentino sembra – da quel che possiamo vedere – arrivato al suo culmine e al suo destino, incarnato da Roma. Roma grande meretrice, Roma Babilonia, Roma puttana e santa, ma più la prima che la seconda. Un’umanità viziosa e depravata si muove, balla e sballa in feste orgiastiche, si dimena in club e su terrazze tra luci poppeggianti e sotto un cielo imperturbabile ed eterno. Scorre il Tevere biondo, tutto scorre. Si alternano in trailer e teaser il cupolone e il mercato della carne e del sesso, contrapposti e forse intimamente, misteriosamente connessi. Se, come si spiega nella sinossi e come ha lasciato intendere lo stesso Sorrentino, il protagonista è un giornalista mondano ultrasessantenne (Toni Servillo, chi se no?) che racconta Roma, la sua Roma (prelati, attori, comparse, criminali, lenoni, generone, politici, politicanti, dame, damazze, escort, marchettari, mantenuti e mantenenti), siamo davvero dalle parti di una nuova Dolce vita: già l’hanno scritto in molti, e non si può non ripeterlo e ribadirlo. Anche là, nel capo d’opera felliniano, c’era un giornalista che si aggirava, credendosi artefice di trame ed esistenze e inganni e in realtà vittima come gli altri, in una città eternamente effimera e invasata dei suoi demoni profondi e imprescindibili. Chiaro che Sorrentino non teme il confronto, anzi lo cerca, e le immagini che possiamo al momento vedere gli danno ragione. C’è molto, mi pare, di un altro film di Fellini, Roma. Con Sabrina Ferilli attrice-lupa che incarna la romanità stessa così come, allora, fece Anna Magnani. I volti deformati, illividiti, mascheroni da Otto Dix e Grosz rivisti e rivisitati da Petrolini, ci riportano ancora e ancora a Fellini, quello di Toby Dammit (con Carlo Verdone a fare da faccia e testimone della società-spettacolo sul Tevere) e quello del Satyricon. La voglia di vedere La grande bellezza a questo punto si fa alta. Spero che Sorrentino non si lasci incastrare in un puro gioco di forme, come gli è accaduto in This Must Be The Place (e come quasi sempre del resto), e ci conceda e si conceda anche una narrazione forte, un racconto vero. Se così fosse, tutto sarebbe possibile, anche il capolavoro. (E Serena Grandi, ormai saraghinesca, promette di essere una memorabile apparizione camp).
Indice di attesa: 9 su 10

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Sorrentino sul set

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