Match Point, Iris, ore 13,31.
Nonostante non ami particolarmente Woody Allen, devo ammettere che questo è un bel film, forse il meglio dei suoi anni Duemila. Prima escursione fuori da Manhattan per lui (la location è Londra), è la storia di un ragazzo povero ma bello, Jonathan Rhys-Meyers difatti, che trova nel tennis il mezzo di promozione sociale e la chiave per penetrare nel bel mondo. Conosce e sposa la ricca di turno, salvo poi innamorarsi di un’americana un po’ rozza che è Scarlett Johansson, bravissima e nel suo primo film alleniano. Saranno guai. Finale sospeso. Dilemmi etici che ricordano Crimini a misfatti, pure quello e non a caso tra i risultati più convincenti di tutta la carriera di Woody Allen. A me Match Point ricorda molto da vicino Una tragedia americana di Dreiser, classico della letteratura americana del Novecento, che divenne anche un celebre sceneggiato della tv italiana in bianco e nero degli anni Sessanta per la regia del mitico Anton Giulio Majano. Ma sarà una falsa impressione dettata dal mio pregiudizio anti-Allen.
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