Le vere false teste di Modigliani, Rai 5, ore 22,22.
È di un paio di anni fa questo documentario di Giovanni Donfrancesco che ricostruisce, a quasi due decenni di distanza, la clamorosa storia livornese delle false teste di Modiagliani. Una beffa-capolavoro, qualcosa che va oltre la falsificazione per farsi, pur se involontario, sberleffo al sistema arte, ai suoi organizzatori, ai suoi fruitori, anche alla retorica dell’arte. C’è un qualcosa di dadaista e surrealista in tutto questo, anche se i tre ragazzi protagonisti lo fecero per pura goliardia, per divertimento, per spiritaccio toscano in versione livornese, cioè nella sua versione più sarcastica, demolitoria, radicale. I baffi duchampiani alla Gioconda, ma in versione naïf e inconsapevole. Nel 1984 a Livorno si draga il Fosso Reale alla ricerca di teste scolpite dal concittadino Modigliani di cui, si favoleggiava da sempre, lui si era disfatto (o si sarebbedisfatto) in uno di quegli attacchi di instabilità che lo contraddistinguevano. Tre amici decidono di fabbricare loro con il trapano tre di quelle mai trovate teste, e le buttano nel canale. Quando verranno ritrovate il mondo griderà al miracolo e al capolavoro. Storia magnifica, che il regista Donfrancesco riucostruisce sentendo innanzitutto gli autori della burla, e giornalisti, testimoni. L’esemplare racconto di come quella della falsificazione sia a sua volta un’arte che ha bisogno di talento per realizzarsi. Perché, diciamolo, le teste fabbricate dai tre sono davvero belle e credibilmente modiglianesche. A loro modo capolavori.
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