Le schiave di Cartagine, Rai Movie, ore 23,55.
Succulento italian peplum anni Cinquanta firmato dall’esperto Guido Brignone, uno che nel cinema popolare ha contato qualcosa. Roma imperiale, l’aristocratica Giulia Marzia ama il tribuno Marco che però ama la schiava cartaginese Lea, oltretutto cristiana. A rendere ancora più ingarbugliato questo schema amoroso c’è che Giulia Marzia dovrebbe andare sposa a Flavio Metello, da lei detestato. Intanto si preannuncia l’ennesima persecuzione anticristiana, e i fatti privati si intrecceranno presto ai tragici pubblici eventi. Le schiave come rivali delle signore della classi alte, e sta in questo il nocciolo drammaturgico e il bello del film. Gianna Maria Canale, così mora, così imperiosa, così naturalmente regina cattiva (era la compagna e l’attrice-feticcio di Riccardo Freda), è qui la nobildonna, mentre la butirrosa Marisa Allasio è la shiava. Film assai ghiotto, ma per apprezzarlo bisogna non fare gli schifiltosi e amare (è il mio caso) il peplum.
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