Il leone di San Marco, Tv 2000, ore 22,45.
Nessun riferimento alla Mostra di Venezia e al suo massimo premio. Questo è uno di quei film di genere, anno 1963, che il cinema italiano sapeva allora produrre serialmente e imporre sul mercato interno e internazionale. Un film cappa e spada, secondo un modo di fare cinema e di sognarlo che sarebbe irrimediabilmente decaduto di lì a poco, ambientato ai tempi gloriosi, secolo decimo settimo, della Reppublica veneziana dominatrice del Mediterraneo orientale. Le si oppongono però gli Ustocchi, pirati che dai loro santuari dalmati partono all’attacco delle ricche navi con la bandiere di San Marco, stracolme di ogni mercanzia e ben di Dio. Ma un misterioso eroe li combatte valorosamente. Si scoprirà che si tratta di Manrico, figlio del doge. Ovvio che si innamorerà di una bella e fiera uscocca, e saranno guai. Cinema ingenuo e meravigliosamente popolare della Cinecittà di una volta. Con il forzuto Gordon Scott, uno dei corpi della stagione super eroica degli Ercole e Maciste, e Gianna Mariaa Canale, bellissima, imperiosa, un’attrice di vero culto che andrebbe riconsiderata. E c’è Franca Bettoja, mamma di Gianmarco e Maria Sole Tognazzi. Dirige Luigi Capuano.
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