Ratataplan, Rai Movie, ore 23,00.
Film che fece gridare – correva l’anno 1979 – alla nascita di un nuovo autore, e di un comico milanese da contrapporre agli allora rampanti centro e sud-italiani Verdone, Troisi, Benigni, Nuti. Non sarebbe andata così. Ratataplan resta un folgorante esordio mai più replicato allo stesso livello dai film successivi di Maurizio Nichetti. Anche l’arruolamento del suo attore-regista nella categoria dei Nuovi Comici (di allora) si sarebbe rivelato una distorsione ottica. Nichetti non ha nulla a che spartire con i linguaggi corporei, le mimiche facciali, la gestualità, la vernacolarità dei suoi presunti compagni, rifacendosi invece a certa comicità surreal-garbata di ascendenza Tati e Chaplin, e anche a certa animazione milanese alla Bozzetto. Questo Ratataplan, che allora fu amatissimo dalla critica di casa nostra e dal pubblico, racconta, o meglio ci mostra – com un cartone bidimensionale – un certo ingegner Colombo, figurina dalla vita sghemba e abbastanza infelice (innamorato di una bella ragazza che non lo ricambia, scartato a un casting lavorativo), e ci mostra le sue piccole avventure di vita in una Milano strana e stranita, sempre sull’orolo della boutade cabarettistica. Film gentile, per il quale si potrebbe anche usare la parola stralunato. A dir la verità, non ne sono mai impazzito. Chissà a rivederlo oggi. Accanto a Nichetti, ch è l’ing. Colombo, ci sono Angela Finocchiaro e Edy Angelillo.
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