Mattatoio 5, Rai Movie, ore 0,45.
Attesissimo, annunciato come un capo d’opera o poco meno, quando poi nel 1972 finalmente uscì deluse tutti, recensori e pubblico. Alto, arty, ardito, pretenziosissimo. Tratto di un romanzo di molto culto di Kurt Vonnegut che, usando i codici e anche i grimaldelli narrativi della fantascienza, aveva costruito un gran racconto antibellico e antimalitarista e pacifista: sottolineando non senza coraggio (e rischiando accuse di antipatriottismo) la responsabilità degli alleati per il bombardamento e la distruzione di Dresda durante la WWII. Un americano che, prigioniero dei tedeschi, quel bombardamento lo visse, lo subì e vi sopravvisse, diventa una sorta di cantore missionario della pace, miscelando visioni cosmiche, utopie universali e universalistiche e quant’altro. Aggiungete che i piani spaziotemporali della vita del protagonista Billy Pilgrim (e già il nome) si mescolano in continuazione, con un andare su e giù nel tempo e anche oltre. Già perché il nostro a un certo punto vien rapito dagli alieni e anche da loro impara qualcosa sul Bene Superiore (e sembrerò irriverente, ma a me certi passaggi di Vonnegut mi riordano quei deliranti che incontravi un tempo per le strade e le piazze convinti di essere bersagliati da misteriosi raggi cosmici e/o in contatto con creature di altri mondi). Regia di George Roy Hill, che poi avrebbe fatto film più pop come Butch Cassidy e La stangata. Me lo ricordo labirintico, oscuro, con il protagonista Michael Sacks predicatore, e ovviamente la grande sequenza del bombardamento di Dresda, il cuore del film, e anche del romanzo. Pare che Guillermo Del Toro stia meditando un remake. Beh, non mi pare una cattiva idea. Attenzione: la colonna sonora è Glenn Gould che suona Bach, e tanto basti.
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