Orazi e Curiazi, Rai Movie, ore 23,55.
Chi mi segue o almeno mi legge ogni tanto avrà capito che sono un appassionati dei peplum, soprattutto dei sandaloni, ovvero i peplum made in Cinecittà. Ercoli, Macisti, ma anche pezzi di storia greco-romana alquanto romanzati e buttati in melodramma, con eroi nerboruti ad esibire bicipiti e deltoide e principesse o popolane in corti e scolate vesti a lasciar libere abbondanti porzioni di pelle. Adoro la capacità di quel cinema, di quella Cinecittà, di quell’Italia, di fare spettacolo popolare spesso con pochi mezzi e molto ingegnoso, con professionalità spesso assolute. Guardate qui: la sceneggiatura è firmata Carlo Lizzani, Ennio De Concini e Giuliano Montaldo, il soggetto è di Luciano Vincenzoni. Nomi di serie A, altrochè. Alla regia, visto che trattasi di coproduzione con abbondanti immissione americane nel cast e nel budget – era la Hollywood sul Tevere, bellezza – Ferdinando Baldi e Terence Young, quello dei primi e più bei James Bond. Naturalmente si narra e si romanza uno dei miti fondativi di Roma, lo scontro tra Orazi e Curiazi per pore fine a una guerra di vicinato, Romani contro Albani, e a trionfare anche con l’astuzia saranno i primi. Il divo Usa Alan Ladd, ormai in decadenza, si concede a questo film periferico come un Toby Dammit felliniano, con lui Franca Bettoja e Franco Fabrizi. C’è anche, accreditata come schiava, una certa Alana Ladd: uno scherzo o parente?
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