Venezia, martedì 3 settembre. Sera.
La lista dei film che ho visto oggi.
1) Under the Skin di Jonathan Glazer (Concorso).
Giudizio: Ha diviso pubblico e stampa, questo nuovo film del regista di Birth. Scarlett Johansson è un’aliena caduta sulla terra. La missione: rimorchiare uomini e farli fuori. Ma il film abbandona il genere sci-fi e si inoltra nei territori ben più interessanti e produttivi del visionario e dell’inconscio.
2) L’Armée du salut (L’esercito della salvezza) di Abdellah Taïa (Settimana della critica).
Giudizio: Esordio alla regia di uno scrittore marocchino che ha avuto il fegato di dichiarare pubblicamente la sua omosessualità (e che ora vive all’estero). Il film racconta di un ragazzo gay dei dintorni di Casablanca, della sua successiva storia con uno svizzero, del suo arrivo a Ginevra. Didascalico forse, ma parecchio interessante, parecchio istruttivo. Uno sguardo altro, e anche duro e non politically correct, sulla gaytudine che non piacerà a tutti.
3) The Unknown Known di Errol Morris (Concorso).
Giudizio: Il primo documentario in concorso nella storia di Venezia. Morris intervista Donald Rumsfeld, il segretario alla difesa di George W. Bush nei momenti più duri, l’11 settembre, la guerra in Iraq, quella afgana, Guantanamo, Abu Ghraib. Che lo si ami o lo si detesti, Rumsfeld è un personaggio enorme, e qui lo dimostra.
4) La vida despuès di David Pablos (Orizzonti)
Giudizio: Un altro film notevole dal cinema messicano, tra i più vitali di oggi. Una madre e due fratelli, un altro degli inferni domestici di questo festival. La vita dopo parte piano e mediocremente, poi però decolla e ti afferra alla gola con la sua desolazione e non ti lascia più.