… continuavano a chiamarlo Trinità, Rete 4, ore 21,10.
Uno dei film di maggior successo e di maggior impatto globale nella storia del cinema itlano. C’è poco da fare gli schifiltosi e gli smorfiosi. Ovunque si vada nel mondo, dalla Mongolia all’Iraq al Paraguay, c’è sempre qualcuno che canta L’Italiano di Cutugno, Felicità di Albano e Romina e si ricorda di Terence Hill e Bud Spencer e relativi sganassoni. In particolare di quand’erano la coppia smilzo-grosso Trinità e Bambino in un West sempre molto spaghetti, ma che dal trucido era ormai migrato verso la commedia. A mettere insieme Hill e Spencer era stato per la verità Colizzi nel 1967 con Dio perdona… io no, ma sarà E.B. Clucher/Enzo Barboni a codificarla e a farne, con il leggenadrio … e lo chiamavano Trinità, qualcosa di cononico ed eterno, e una poderosa macchina da soldi al box office di tutto il mondo. Questo, del 1971, è il sequel e, se possibile, ebbe ancora maggiore fortuna del primo. I fuorilegge Trinità e Bambino vengono scambiati per uomini di legge e si introducono in un convento dove è custodita una colossale refurtiva. Ma il climax sono le scene di smanacciate e sganassoni, vere coreografie che, nella loro ipnotica e iperbolica ripetitività, sono diventate il marchio di Spencer-Hill e si avvicinano, per incongruità ed astrazione quasi meccanica, ai combattimenti di Bruce Lee o a certi numeri da musical.
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