Al di là della vita, Rai 3, ore 21,05.
Uno degli Scorsese meno amati. Ma lui resta un maestro, anche nei film (considerati) minori, anche nei film sbagliati. Come ha detto qualcuno, Scorsese è il cinema (tantopiù dopo Hugo). In questo Al di là della vita del 1999 tratta il tema della morte, in una sfida esistenziale e filmica da parte di Scorsese che ricorda quella di Clint Eastwood in Hereafter. Un infermiere (Nicolas Cage) ha a che fare con persone incidentati, pazienti all’ultimo stadio, patologie e orrori del corpo di ogni tipo. Si sente impotente. Un paziente muore per causa sua, e lui precipita in una crisi che non è solo depressione, ma allucinazione, alterazione percettiva della realtà, confusione tra realtà e incubo, tra questo mondo e l’oltre-mondo. Fantasmi, visioni e ossessioni si affollano nella mente di Frank, che trova rifugio dai propri tormenti solo in casa, con la moglie (Patricia Arquette). Frank è ai bordi della follia come il Travis di Taxi Driver, anche lui è un ossessionato, un posseduto. Film terribile, in cui Scorsese dà fondo a tutti i suoi pessimismi e umori atrabiliari. Forse per lui una catarsi, chissà se lo è anche per lo spettatore.
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