Niente da nascondere (Caché), la7d, ore 23,00.
Chissà perché un film che in originale si chiama Caché, Nascosto, nella versione italiana prende un titolo opposto, Niente da nascondere. Ma è la distribuzione italiana, bellezza, inutile farsi troppe domande, siamo nel regno dell’assurdo, si sa. Nel cinema del sommo austriaco Michael Haneke c’è sempre qualcosa di celato che poi irrompe nella normalità lacerandola, riducendola a brandelli. Succede, esemplermente, anche in questo suo film del 2005 che sfiorò la Palma d’oro a Cannes (poi Haneke l’avrebbe agguantata due volte, con Il nastro bianco e Amour). Parigi. Siamo in casa di una coppia dell’alta borghesia intellettuale, lui conduttore di una trasmissioine tv sui libri genere Apostrophes (cosa ci può essere di più chic-parigino?), lei pure si occupa professionalmente di libri. Ed ecco l’irruzione del non-previsto. Qualcuno filma i due dall’esterno della loro casa, spia la loro intimità e spedisce loro le videocassette. Arriveranno anche misteriosi, allarmanti disegni. Chi è il voyeur? E perché lo fa? Haneke orchestra magistralmente, e come sa fare lui, il crescendo di ossessione e minaccia, giocando sul terreno narrativo che gli è congeniale della casa assediata e violata (vedi Funny Games). C’entra la guerra di Algeria, c’entra qualcuno di molto vicino e insieme lontano. Con una scena di agghiacciante (auto)violenza che si scatena di colpo in puro stile Haneke. Tesissimo. Livido. Come un Hitchcock, però incupito da plumbee risonanze mitteleuropee. Non perdetevi i titoli di coda, si nasconde lì il bandolo dell’intricata matassa. Con una grandissima Juliette Binoche e Daniel Auteuil. Più l’indimenticata Annie Girardot.
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