Per legittima accusa, Deejay Tv, ore 21,00.
Film considerato minore di Sidney Lumet, ma girato al massimo della professionalità e con quel piglio vigoroso, con quella trasoparenza stilistica e linearità che erano il marchio del regista. Con due attori che a quel tempo, anno 1993, per dirla alla Mike Bongiorno ‘andavano per la maggiore’, Rebecca De Mornay e Don Johnson post-Miami Vice (lui l’abbiamo rivisto quasi irriconoscibile in un cameo in Django Uchained di Tarantino). Accusato di aver ammazzato la moglie per intascarne la cospicua eredità, il bellimbusto-gigolo David Greenhill ingaggia la bionda e abilissima avvocatessa Jennifer Haines, contando sulla sua reputazione di maga delle assoluzioni. Lui è colpevole o innocente? Jennifer si ritroverà inghiottita in un gorgo sempre più pericoloso. Courtroom movie che poi si sposta fuori aula e diventa un action-thiller assai teso. Il modello resta quello del lontano e meraviglioso Testimone d’accusa di Billy Wilder, con un uomo troppo bello e sexy per essere creduto innocente, modello poi replicato anche in Doppio taglio con Jeff Bridges e Glenn Close.
CERCA UN FILM
ISCRIVITI AI POST VIA MAIL
-
-
ARTICOLI RECENTI
- Berlinale 2023. Recensione: LE GRAND CHARIOT di Philippe Garrel. Giusto il premio per la migliore regia
- Berlinale 2023: SUR l’ADAMANT di Nicolas Philibert. Recensione del flm vincitore
- Berlinale 2023, vincitori e vinti: l’Orso d’oro a Sur l’Adamant e gli altri premi
- Berlinale 2023. Recensione: ROTER HIMMEL (Cielo rosso) di Christian Petzold. Partita a quattro
- Berlinale 2023. I FAVORITI all’Orso d’oro (e al premio per la migliore interpretazione).
Iscriviti al blog tramite email