La solitudine dei numeri primi, Iris, ore 22,55.
Fischiatissimo a suo tempo alla presentazione a Venezia, uno dei film più voluttuosamente stroncati dal Critico Unico festivaliero, quello che si rimette sempre alle idee altrui e non osa mai un’opinione che esuli dal pensiero medio-comune. Del resto, il film aveva tutto per non piacere al suddetto CU, a partire dal romanzo di troppo successo dell’esordiente Paolo Giordano (Mondadori) da cui è tratto (a chi azzecca un bestseller e non è un nome consacrato, in questo paese la si fa pagare cara, sempre). Poi era considerato tra i favoriti alla mostra, cosa che al CU fa sempre venire i fumi e la compulsione a stroncare. Allora guardiamocelo serenamente, questo film di Saverio Costanzo, che riprende fedelmente la storia dei due disgraziati Alice e Mattia che non riescono a volersi bene e su cui pesa un lontano trauma. Vite desolate benissimo interpretate da Alba Rohrwacher e Luca Marinelli, visto poi al cinema in Tutti i santi giorni di Virzì e La grande bellezza di Sorrentino Film anomalo, inclassificabile, molto meglio della cattiva fama che s’è procurato e che potrebbe anche esssere rivalutato in un futuro prossimo. Saverio Costanzo ci sa fare.
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