Revolver, Rai Movie, ore 21,15.
Dopo il trionfo globale di Sherlock Holmes – Gioco di ombre, Guy Ritchie è considerato uno dei più affidabili e remunerativi registi del sistema cinema. Non è sempre stato così, anzi il nostro ha vivacchiato per anni firmando piccoli film parecchio personali, molto amati da un pubblico di nicchia (e anche dai critici), ma di scarso appeal commerciale. Come questo Revolver, che Guy Ritchie, allora ancora sposato con Madonna, girò dopo l’insuccesso globale di Swept Away, lo sciagurato remake del wertmulleriano Travolti da un insolito destino con la consorte rockstar come protagonista. Con Revolver, del 2005, torna invece ai piccoli film di piccoli gangster, truffatori e sballati dei suoi esordi, come Lock & Stock e Snatch. Qui Jason Statham, attuale reuccio dell’action movie, è un malavitoso appena uscito di galera cui dicono che per una infezione del sangue morirà in tre giorni. Due tizi lo avvicinano e gli fanno una proposta: lo proteggeranno da un boss mafioso (siamo a Las Vegas) che lo vuole morto, in cambio dovrà collaborare con loro qualunque cosa gli chiedano. Incomincia una strana girandola tra balordi, mafiosi, pusher, loschi ed eccentrici figuri e varia umanità marginale. Un film qua e là dai toni surreali, non troppo risolto e però interessante. Con quel tocco così inconfondibilmente teppista-chic del suo regista.
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