Un marziano al festival di Roma: ep. #2

Ore 21,30 di sabato 9 novembre. Sono in attesa di vedermi il film turco I am not him di cui tutti mi han parlato bene, compresa una nota e assai tranchante critichessa. Dura 127 minuti, dannazione, vedremo di sopravvivere. Intanto, visti due film del concorso, uno peggio dell’altro, prima il messicano Manto acuifero, poi il brasiliano Entre nos, più ruffiano del primo ma altrettanto insostenibile (molto applaudito dai trentenni, mah, si saranno riconosciuti nei disastri generazionali che il film racconta). Intanto, mentre facevo la fila accrediti stampa per il brasilero, mi sono intrattenuto con la suddetta signora della critica la quale: a) mi ha parlato malissimo del film di Veronesi. b) mi ha parlato benissimo di Her di Spike Jonze da lei già visto al NY festival. c) si è lamentata dei cessi, i primi a destra entrando nell’Auditorium. “Dalle 4 del pomeriggio son sempre affollatissimi e impraticabili”. Una signora pure lei in fila è intervenuta segnalando dei bagni segreti, perché privati, vicino all’ufficio stampa, dove non c’è mai nessuno. Ho verificato, ed è vero. Preziosa rivelazione. Mentre si parlava di bagni uscivano dalla sala Teatro Studio gli intervenutio al doc su Giuliano Gemma, e dunque la figlia Vera, Yvonne Sciò, Dario Argento, più una signora che non ho riconosciuto la quale ci ha tenuto a dire “sai, con Guliano eravamo così amici”. Ecco, mi son detto, siamo a Roma.

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