La pattuglia sperduta, Rai Storia, ore 22,14.
Bellico di John Ford del 1934, rarissimo, imperdibile, per cinefili spinti. Variazione sull’archetipo narrativo degli uomini dispersi in un ambiente ostile e minacciati da oscuri, inconoscibili pericoli. Prima guerra mondiale, ma in un teatro bellico non così consueto. Siamo in Mesopotamia difatti, identificabile con l’attuale Iraq, al tempo in cui – tra 1914 e ’15 – gli inglesi sbarcano dalle parti di Bassora e si inoltrano più su alla conquista dei pozzi di petrolio. In un’area ancora in possesso dell’inmpero ottomano, un impero schieratosi nel conflitto con Austria e Germania e ormai possimo alla sconfitta e al collasso. Una pattuglia di soldati britannici resta tagliata fuori e dovrà affrontare una lunga marcia per la sopravvivenza nel deserto, mentre arabi e curdi li prendono di mira. Bello per come John Ford, col suo senso per gli spazi sconfinati e incombenti, riesce a restituire lo smarrimento di un pugno di uomini, ma interessante, oggi, perché ricorda una pagina dimenticata di storia. Anche, uno dei film che hanno fissato e codificato al cinema il rapporto di paura e insieme di fascinazione tra Occidente e mondo arabo e islamico. Questo La pattuglia sperduta anticipa incredibilmente film come Black Hawk Down di Ridley Scott e The Hurt Locker di Kathryn Bigelow. Con Victor McLagen e il grande Boris Karloff. Natiralmente tutto girato in casa, per la precisione in una California che si finge esotica e mesopotamica.
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