Cannonball, Vero Tv (canale 55 e 144 dt), ore 0,15.

Figura mitologica del cinema indipendente americano, Paul Bartel ha attraversato col massimo godimento e la massima disinvoltura – soprattutto tra anni Settanta e Ottanta – molti generi e sottogeneri, mettendo a segno parecchi film assai personali e poi diventati cultistici, come Death Race 2000,Eating Raoul e Scene di classe a Beverly Hills. Gay dichiarato quando ancora si usava poco, scelse l’autonomia produttiva e le incursioni tra i B movies più estremi, consapevole che Hollywood con il suo cinema mainstream non l’avrebbe mai accolto. Una figura, la sua, accostabile per impatto sul cinema indipendente, e sul pubblico, a quella del grandissimo Roger Corman, che mica per niente compare in questo Cannonball in un cameo. Del 1976, il film arriva subito dopo il successo stellare di Death Race e ne riprende il tema delle sfrenate corse in macchine, anche se stavolta non c’è più la cornice futuristico-fantascientifica: molto più realisticamente, siamo a una corsa clandestina di macchine coast-to-coast, il Trans-America Grand Prix, partenza da New York, arrivo in California. 100mila dollari (di allora) in palio. Piloti e pilotesse, e ne succederanno di ogni. E potete immaginare il trash & camp anni Settanta che gronda da ogni inquadratura. Protagonista David Carradine, già allora re del cinema di genere. Con lui il fratello Robert (Keith no, non si concedeva al cinema trucido, lui in quegli anni girava Nashville). Occhio alle comparsate eccellenti. Oltre al già citato Roger Corman e allo stesso Paul Bartel, ci sono, nel ruolo di due mafiosi, Sylvester Stallone e Martin Scorsese. E basti questo a rendere imperdibile Cannonball e a farlo assurgere tra i film oggetto di devozione.