Lilli e il vagabondo, Rai 1, ore 21,10.
Tempo di Natale, ed ecco che su Rai Uno, la rete più generalista e family oriented che c’è, cominciano a fioccare i film Disney. Questo è un cartone storico, dell’anno 1955, che ha allevato generazioni e generazioni di bambini sognanti davanti allo schermo grande e meno grande. Che è ancora oggi una perfetta macchina di intrattenimento, grazie a quel diabolico mestiere e senso del mercato di casa Disney. Lilli è una Cocker Spaniel di gran classe ed eleganza, una signorina snob adottata da una giovane coppia medioborghese. Da reginetta di casa si ritroverà un po’ decaduta e trascurata allorché la signora resta incinta e partorisce. Segue un po’ di crisi, Lilli cerca conforto tra gli amici fuori dalle mura domestiche, e incontra l’amore in Biagio, un cane vagabondo, da strada, assai lontano dai suoi modi di cagnolina bon ton. Ma si sa, gli opposti si attraggono, una regola che vale tra i cani come tra gli umani. Il bello del film sta proprio qui, nell’incontro-scontro di due mondi, nella mésaillance tra la borghese e il randagio-proletario che adombra, in versione canina, quella melodrammaticissima di un film coevo come Secondo amore di Douglas Sirk.
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