La ragazza dalla pelle di luna, Iris, ore 0,46.
Un film leggenda del nostro cinema-bis degli anni Settanta. Un erotico-esotico diretto da Luigi Scattini che scoprì Zeudi Araya e la collocò al centro dei desideri di ogni italiano vero. Di una bellezza, l’etiope Zeudi, da lasciare ancora oggi senza fiato, di sicuro una delle creature più naturalmente sensuali che il cinema italiano abbia mai mostrato allo spettatore. Il film si inserisce nel genere allora assai amato del viaggio in territori caldi, tropicali, ove l’incontro tra occidentali e uomini e donne locali sprigiona fiammeggianti erotismi. Bora Bora e Il dio serpente, tanto per citare un paio di titoli. Una coppia stanca e sul punto di dissoversi per carenza di voglie tenta un viaggio corroborante e salvifico sotto il sole delle Seychelles, e chissà mai che. Lui incontrerà una ragazza di lì di nome Samoa, lei uno scrittore, e ci sarà molto sesso per entrambe le nuove coppie. Tutto si concluderà con un rappel à l’ordre coniugale, ma a passione riaccesa. Il film è lei, Zeudi, che quel marchio – la ragazza dalla pelle di luna – se lo sarebbe portato addosso per molto, molto tempo. Con Ugo Pagliai, Beba Loncar e Giacomo Rossi Stuart, il papà di Kim.
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