Film-capolavoro stasera sulla tv in chiaro: DOGVILLE di Lars Von Trier (giov. 10 apr. 2014)

Dogville, Iris, ore 23,36.
Il vertice – insieme a Le onde del destino – di quel maestro senza se e senza ma che è Lars von Trier. Con una Nicole Kidman nel suo momento aureo, poco dopo Eyes Wide Shut, e qui indimenticabile, nella sua interpretazione della vita. Niente scenografie, solo un palcoscenico in cui si tracciano con il gesso i luoghi dell’azione, con abbondanti citazione del teatro didascalico di Brecht, compresa la divisione in capitoli (che ritornerà in Nymphomaniac). Film brechtiano anche nell’intenzione pedagogica, nella volontà dimostrativa, nel disegno di portare a galla la struttura materiale soggiacente alle relazioni sociali e umane. Da una qualche parte dell’America rurale anni Trenta arriva Grace, in fuga dai gangster che la stanno braccando per misteriosi motivi (e il riferimento ai climi malavitosi dell’Opera da tre soldi e di Arturo Ui è evidente). A Dogville, il villaggio in cui approda, le danno riparo, ma le chiedono in cambio di lavorare per la comunità. La sua presenza scatenerà negli abitanti i peggiori istinti, quelli del rifiuto dell’estraneo, della volontà di potenza, di dominio, di sfruttamento. Come un reagente, Grace renderà evidente ciò che era occulto. Alla fine saprà agire. Teatro che è puro cinema, ed è questo il miracolo di Von Trier. Set leggendario di cui ancora si parla, sparla e favoleggia, soprattutto a proposito dei rapporti tempestosi tra regista e Kidman.

Questa voce è stata pubblicata in cinema, Container, film in tv e contrassegnata con , , , , , , , , , . Contrassegna il permalink.

Rispondi

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.