Non dico altro (Enough Said), regia di Nicole Holofcener. Con James Gandolfini, Julia Louis-Dreyfus, Catherine Keener, Toni Collette. Il film postumo di James Gandolfini è una storia tra due divorziati sui 40 e 50 che prima di accettarsi innamorati ci pensano su un bel po’. Una rom-com matura e molto credibile. Voto 6+
Inutile girarci intorno, il vero motivo per vedere questo film è che trattasi dell’ultima apparizione di James Sopranos Gandolfini al cinema, un film uscito postumo e dunque immediatamente circonfuso di una cert’aura di sacra indispensabilità. Peraltro, una rom-com abbastanza al di sopra della media, con finezze e pure crudezze non esattamente mainstream. Un film per un pubblico largo, non di nicchia, e che però porta ben impressi ed evidenti i segni di un cinema indipendente di modi e budget non chiassosi. Un innamoramento, una storia, un affair, chiamiamolo come vogliamo, tra un uomo e una donna maturi, entrambi con fallimenti matrimoniali alle spalle, entrambi con pesi passati e presenti da smaltire. Senza smancerie, piuttosto sobrio e trattenuto, come ha da essere una storia tra signori ormai lontani dalla stagione delle tempeste ormonali. E però, con i sempiterni qui-pro-quo, le goffagini e le ritrosie, e gli uomini vengono da marte e le donne da venere ecc. ecc. Tutto il repertorio della rom-com riverniciato in funzione della generazione dei 50. Qui a complicare un po’ le cose è che lei scopre come la sua migliore (e recente) amica altro non sia che la ex di lui. James Gandolfini fa l’orsone innamorato, e lo fa benissimo, e con parecchia sottigliezza. Un’operazione condotta con garbo, e il ritratto di due abbastanza scottati dalla vita che cercano prudentemente di innamorarsi, o qualcosa del genere, è molto attendibile.
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