Away From Her – Lontano da lei, Rai 5, ore 23,00.
Da noi non l’ha visto quasi nessuno, eppure nell’area anglofona quando uscì – stagione cinematografica 2006/07 – ebbe un inaspettato successo per un film programmaticamente di nicchia e arthouse (fu lanciato al Sundance, per dire). Away From Her racconta e mette in scena la progressione dell’Alzheimer, male di cui tutti parlano e sparlano e pochi conoscono davvero, in una donna tra i sessanta e i settanta, mostrando come il suo avanzare ridisegni i rapporti e le storie individuali e congiunte. Vediamo all’inizio una coppia anziana, ma non così decrepita, un uomo e una donna che si sono amati, che si amano, che molto hanno condiviso. Poi lei ha strani vuoti di memoria, e comincia la discesa. Film insieme pudico e implacabile nella sua osservazione quasi fenomenica e documentaristica delle devastazioni da Alzheimer, ma che è anche la cronistoria di una meravigliosa dedizione di lui a lei, in un qualcosa che davvero si avvicina all’amore vero e assoluto. Formidabile interpretazione di Julie Christie, musa del new cinema inglese anni Sesanta, leggendaria Lara del Dottor Zivago, una delle donne più belle del Novecento, e che qui non ha paura di mostrare la decadenza di un corpo, di una mente. Ha vinto con Away From Her un Golden Globe, ha sfiorato l’Oscar. Nel cast anche un nome storico della migliore stagione di Robert Altman, Michael Murphy. Tratto da un racconto di Alice Munro. Prodotto da Atom Egoyan. Attenzione al nome in cabina di regia, è la canadese Sarah Polley, attrice e regista di molto, e molto interessante e bello, cinema indipendente. In qualche cinema italiano (a Milano all’Oberdan) è passato velocemente un paio di settimane fa il suo documentario autobiografico Stories We Tell. Se vi capita non perdetevelo.
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