Sahara, Rete Capri, ore 21,00.
Bellico propagandistico americano del 1943, quando anche Hollywood si metteva al servizio delle truppe che nei vari teatri di guerra stavano sfidando l’asse Berlino-Roma-Tokyo. Però propaganda che ce la fa, secondo la lezione del migliore cinema Usa, a farsi spettacolo, a non annoiare mai. L’entertainment prima di tutto, che se il pubblico apprezza anche il cosiddetto messaggio passa meglio. Nord Africa, nella guerra del deserto che tra 1940 e 1942 contrappone le forze alleate angloamericane ai tedeschi e italiani. Con battaglie furibonde come a Tobruk e quella risolutiva di El Alamein. Qui siamo nella fase dell’avanzata ancora inarrestabile di Rommel, e della speculare ritirata degli alleati. Il comandante di un carrarmato Usa – è Bogart – trova sulla sua strada altri soldati inglesi e un sudanese con un prigioniero italiani. Daranno insieme l’assalto a un pozzo d’acqua di cui si sono intanto impossessati i tedeschi. Alberto Sordi doppia l’italiano, carattere che non piacque molto dalle nostre parti per il suo evidente collaborazionismo con il nemico. Il Sahara del film in realtà è deserto statunitensse, impensabile allora girare in Nord Africa. Dirige il regista di origine ungherese Zoltan Korda, già autore del colossal avventuroso-coloniale Le quattro piume.
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