Lo sceicco bianco, Class Tv, ore 20,40.
Nascita di un mito. Trattasi difatti del primo film che Federico Fellini firma da solo come regista (aveva già girato Luci del varietà insieme a Lattuada). Sembrò allora, 1952, solo una commedia garbatamente corrosiva, era invece molto di più, l’incunabolo del fellinismo, di uno stile e di una visione che avrebbero scaravoltato il cinema. Una coppia è in viaggio di nozze a Roma, lei vuole andare sul set dove si gira (si fotografa?) un fotoromanzo con il suo adorato divo di carta, lo Sceicco Bianco. Naturalmente il mito visto da vicino si rivelerà assai diverso dalla creatura sognata e bramata da lontano dalla neosposa. Fellini prende a pretesto la vicenda (soggetto tra gli altri di Michelangelo Antonioni, sceneggiatura tra gli altri di Ennio Flaiano: che tempi, signora mia, altro che il cinema italico piccino picciò di oggidì) per inscenare una sarabanda visionaria di alterazioni del reale e di deformazioni grottesche già molto sua. Alberto Sordi, allora sodale di Fellini (avrebbero poi girato insieme anche I vitelloni: ma perché poi il loro sodalizio si ruppe?), è il carognesco Sceicco Bianco, la sposina ingenua è Brunella Bovo. Apparizione di Giulietta Masina.
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