Gli inesorabili di John Huston, Rai Movie, ore 21,15.
Western anomalo del 1960 che già al tempo suo non ebbe il sucesso sperato e poi sparito o quasi. Eppure per niente trascurabile. Perché il regista è un signore che risponde al nome di John Huston, e scusate se è poco. Perché è l’unico western interpretato da quella signora di sublime stile e bellezza che è stata Audrey Hepburn. Perché il suo plot si configura come risposta ed esatto rovesciamento esatto di quel capolavoro di pochi anni prima che è The Searchers/Sentieri selvaggi di John Ford. Dove una ragazzina veniva rapoita da una tribù di indiani e allevata lontano dalla sua famiglia, mentre stavolta in Gli inesorabili è un colono bianco a trovare una bambina indiana e ad accoglierla in casa insieme agli altri figli. Ma un giorno arriva un nativoamericana a rivendicarla, e cominciano problemi a catena. Anche all’interno della famiglia, dove c’è chi ama e chi detesta e considera un’estranea quella ragazza venuta da una tribù. Sarà lei, sotto la spinta delle circostanze, a dover scegliere da che parte stare. Molto, molto interessante, come ogni western, come ogni film che racconta l’esistenza sospesa tra due mondi culturali diversi e in conflitto. Di Gli inesorabili però si parlò più per l’incidente occorso a Audrey Hepburn durante il tournage – una caduta da cavallo che la costrinse a femarsi a lungo e che si dice le abbia procurato un aborto – che per il nucleo incendiario che il suo plot nascondeva. Con Audie Murphy, Burt Lancaster, la decana Lillian Gish e John Saxon. “Audrey Hepburn è troppo raffinata, fragile e civilizzata in mezzo a quei tipi che la circondano”, scrisse a suo tempo il New York Times, e come dargli torto. Il titolo originale The Unforgiven verrà ripreso poi per un suo film (che non è un remake) da Clint Eastwood, da noi Gli spietati.
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