Dante’s Peak, Mediaset Italia 2, ore 21,14.
Tardo disaster movie del 1997 (l’età d’oro del genere essendo stati gli anni Settanta) nella sottovariante vulcanico-eruttiva con lapilli, lave e micidiali nubi tossiche. Un film che riproduce e riusa il paradigma narrativo messo a punto da Lo squalo di Spielberg vent’anni prima. Siano difatti in una little town la cui felice vita sta per essere sconvolta da una minaccia della naturea, solo che nessuno se ne preoccupa nonostrante gli evidenti segnali e nonostante che il solito esperto lanci inascoltato l’allarme. Tale e quale quel film di Spielberg, e un po’ anche Pompei. Dante’s Peak è una tranquilla e affluente piccola città in testa alle classifiche americane per la qualità della vita. Peccato si trovi proprio al di sotto di un vulcano spento sì, dormiente sì da secoli, ma mica così innocuo. Un vulcanologo capisce che qualcosa di grosso e pericoloso sta succedendo, che il mostro si sta ridestando là nella pancia della montagna, decifrando certi sintomi come l’aumento della temparatura nell’acqua. Inutilmente avverte le autorità: la voce che grida nel deserto, ecco. Sarà apocalisse, chiaro. Con Pierce Brosnan e Linda Hamilton. Si dice sia ispirato alla spaventosa eruzione del St. Helens nello stato di Washington del 1980. Niente male. Certo bisogna, come me, amare il genere. Regia di uno degli australiani-neozelandesi immigrati a Hollywood, Roger Donaldson.
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