Campo de’ fiori, Rete Capri, ore 21,00.
La coppia Anna Magnani-Aldo Fabrizi, però prima di Roma città aperta, prima di ogni neorealismo in questo film del 1943 di Mario Bonnard, una di quelle commedie di popolo che però, nel loro catturare la strada e le vite umili fuori dai palazzi, già il neorealismo un po’ lo anticipavano. Fabrizi e Magnani sono Peppino e Elide, lui pescivendolo al mercato di Campo de’ fiori, lei con una bancarella di frutta e verdura. Si punzecchiano, soprattutto è lei a non fargliene passare una: una specie di bisbetica non domata di Trastevere. Innamorato di una signora in gran segreto, Peppino scoprirà però che se amore ha da essere, meglio cercarlo molto vicino al suo banco di pescivendolo. Come un Katharine Hepburn-Spencer Tracy (o Cary Grant) però in versione vernacolare-romanesca. E con molta bonomia in più, garantita dalla presenza di Aldo Fabrizi. Magnani è già Magnani, pienamente. In quel 1943 nella disgraziata Italia succedevano le peggio cose, ma niente di tutto questo traspare in Campo de’ fiori. Il cinema vero oppio dei popoli?
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