TorinoFilmFestival32. Recensione: FRASTUONO. Il secondo film italiano del concorso è un’altra delusione

Frastuono, un film di Davide Maldi, Lorenzo Maffucci, Nicola Riganti. Regia di Davide Maldi. Con Iaui Tat Romero, Agelica Gallorini. Torino 32 (Concorso)
OFF_Frastuono04Iaui e Angelica, che fan musica dalle parti di Pistoia. Lui techno, lei un qualcosa di punk. La macchina da presa li segue, ma per raccontare che cosa? Non le loro storie, che non ci vengono dette, e quel poco che ci viene detto non riesce a interessarci. E allora? Il guaio è che qui siamo al grado zero di ogni narrazione. Voto 3
OFF_Frastuono02Secondo film italiano del concorso, e seconda delusione dopo quella di N-Capace. Anzi, stavolta va peggio. Un velleitario, pretenzioso prodotto del nostro filmmaking indie-alternativo, con gran sfoggio di fighettismi autoriali, con una fotografia ultraprofessionale e uno stile decorosissimo però messi al servizio del nulla narrativo. Dello zero sottovuoto spinto. Con vizi e vezzi che si vedono in tanto cinema giovane universale – inteso di ogni parte del mondo – che passa nei vari festival. A partire dal ricorso abbondante e smodato all’ellisse, spiegando il meno possibile dei personaggi e del loro agire nella convinzione che esplicitare e raccontare non stia bene e non sia cool. E poi, abolizione, in un cinema come questo che sta tra il documentario e la fiction, e più sul primo che sulla seconda, di ogni talking head, insomma di mezzobusti e primi piani di gente che racconti e informi lo spettatore. Piallando via pure ogni voce fuori campo. Che è poi la formula praticata e messa a punto nei suoi documentari dal grande Frederick Wiseman, solo che lui ci ha le palle e sa come cavarsela pure in assenza di spieghe che forniscono alla platea i dati indispensabili per orientarsi nel film. Ma fare Wiseman senza esserlo è semplicemente letale. Si rischia di assemblare immagini senza cavarne una narrazione. Che è per l’appunto il caso di Frastuono, dove poco ci viene detto e ancor meno veniamo a sapere. E, del resto, quel poco che capiamo non suscita il nostro interessa e non ci induce allo sforzo di un’ulteriore comprensione. Vediamo un ragazzo che su fa chiamare Iaui Tat, che vive in una casa nei boschi e con una famiglia tipo quella rohrwacheriana delle Meraviglie, e però nella sua stanzetta con i suoi software crea musica techno pum-pum per, immagino, dj set e rave dalle parti del Pistoiese (siamo difatti a Pistoia e dintorni). Della sua musica ci viene fatto ascoltare pochissimo, della sua vita non ci viene mostrato quasi niente, se non i suoi giri qua e là, a piedi, in skateboard. Qualche momento in famiglia, una mattina a scuola, il lavoro (se ho ben capito) in un cantiere di barche. Poi nella seconda parte il film tenta un’analoga operazione su una ragazza di nome Angelica anche lei musicista, però compositrice e vocalist in un gruppo che mi è parso neopunk. Posso dire la mia da non appartenente alla generazione? Posso dire che la musica techno di Iaui è, nel suo genere, almeno ascoltabile, mentre Angelica come cantante non mi è sembrata granché? (uso un garbatro eufemismo). Anche qui la macchina da presa segue lei e quelli della sua band senza mai farci vedere niente di minimamente interessante. La band sogna Berlino e ci va, ma poi tornano tutti a Pistoia. Che dire? Che i nostri son già pronti per i provini di X Factor, e che se il coraggioso cinema indipendente di casa nostra è questo viene il magone. Di Frastuono rimangono un paio di scene, la panoramica dela nuvolaglia sulle montagne e sotto, nella velletta, il palco per il concerto. E quei derelitti che, stravolti immagino da qualche sostanza alterante, cadono come mosche nel fango a un qualche rave. Se almeno il film ci avesse raccontato questo, un rave sull’appennino con musica techno-locale avrebbe aperto qualche finestra di un qualche interesse.

Questa voce è stata pubblicata in cinema, Container, Dai festival, festival, film, recensioni e contrassegnata con , , , , , , , , , . Contrassegna il permalink.

2 risposte a TorinoFilmFestival32. Recensione: FRASTUONO. Il secondo film italiano del concorso è un’altra delusione

  1. Pingback: TorinoFilmFestival32 day by day. I 5 film che ho visto mercoledì 26 novembre | Nuovo Cinema Locatelli

  2. Pingback: TorinoFilmFestival32. LA MIA CLASSIFICA FINALE dei film del concorso | Nuovo Cinema Locatelli

Rispondi

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.