Senza Lucio di Mario Sesti. Contributi, tra gli altri, di Marco Alemanno, Peppe e Toni Servillo, Renzo Arbore, Piera Degli Esposti, Paola Pallottino, Isabella Rossellini, Paolo Nutini, John Turturro, Stefano Di Battista. Festa mobile /Ritratti d’artista.
Lucio Dalla raccontato da chi l’ha conosciuto bene o anche solo ammirato da lontano. Con troppe parole, non sempre così interessanti, e poca musica. E il contributo, in voce fuori campo, di Marco Alemanno, la persona che più è stata vicina al cantautore negli ultimi anni. Voto 5

Piera Degli Esposti racconta Dalla
Dalla raccontato da chi l’ha conosciuto bene o l’ha amato e ammirato. Ricostruzione di una vita d’artista che, come capita spesso con questo tipo di operazioni, abbonda di testimonianze non tutte così necessarie che finiscono con l’asfissiare il centro della narrazione. Fiumi di parole, e non sempre illuminanti, o rivelatrici di un qualche aspetto, di un qualche dettaglio. Resto dell’idea che, più che parlare di un musicista, sarebbe meglio fare sentite le sue opere. Nell’immensità dei contributi ci sono però cose interessanti. Marco Alemanno, la persona che più è stata vicina a Lucio Dalla negli ultimi anni (s’è molto parlato della sua esclusione dall’asse ereditario), racconta come si sono conosciuti. Era il 1997, Marco Alemanno ha 17 anni e sta girando per Bologna con la fidanzata. La quale riconosce il cantautore e lo ferma. Cominciò tutto così e Alemanno sarebbe rimasto accanto a Dalla fino alla fine. Belle le foto di Lucio bambino, spinto a calcare il palcoscenico in commedie e piccoli musical dalla mamma modista che adorava ogni forma di creatività. Con Renzo Arbore che si ricorda il piccolo Lucio accompagnare la madre quando scendeva a Foggia a vendere i suoi vestiti alle signore della città. Mamma Arbore era una delle sue clienti, ed è una storia incredibile davvero. Fra tanti elogi e tanti quanto-ci-manca (compreso, ed è una sorpresa, quello di Paolo Nutini), spiccano le voci non allineate di Piera Degli Esposto e Paola Pallottino, autrice del testo di 4 marzo 1943, che Dalla lo conobbero ragazzino a Bologna e ne ricordano anche i lati oscuri. Qualche cover di pezzi suoi da parte di vari interpreti, tra cui Marta sui Tubi (Dalla stava per produrre il loro nuovo album). Ma il migliore omaggio è di un fruttivendolo che, mentre sistema le sue cassette di peperoni e pomodori, canta Caruso.
3 risposte a TorinoFilmFestival32. Recensione: SENZA LUCIO. Dalla raccontato da chi l’ha conosciuto bene