Il federale, la7, ore 23,00.
Vecchio (del 1961) ma sempre godibile film di Luciano Salce che racconta – mettendola in commedia e anche in farsa – la caduta dell’Italia fascista e la sua riconversione in Italia della Resistenza e post-fascista. Passaggio cruciale. E film ancora oggi istruttivo sul cambio di casacche e gabbane che imperversò in quei momenti. Ugo Tognazzi, grandioso, è il piccolo fascista Arcovazzi che, mentre gli anglo-americani ormai avanzano da Sud (siamo nel 1944), è incaricato di riportare dall’Abruzzo a Roma un confinato politico, un professore antifascista ispirato (anche fisiognomicamente) a Benedetto Croce. Il viaggio in moto con sidecar verso la Capitale è anche un viaggio nell’Italia che sta cadendo a pezzi, nella “morte della patria”, e un confronto serrato tra fascismo (Tognazzi) e antifascismo (il professore interpretato da Georges Wilson, papà di Lambert). Gag indimenticabili (“Buca… Buca!”). Poi l’arrivo a Roma già occupata dagli Alleati, con il paese fino al giorno prima fascista che inneggia ai nuovi potenti. Le scene finali sono le più crudeli e rivelatrici di quel che successe allora. Ma è tutto il film a essere un ritratto d’epoca perfetto, meglio di un trattato di storia. Tognazzi ritrova nel protagonista qualcosa della propria biografia: Arcovazzi è di Cremona, come lui. E come lui è un ragazzo di Salò.
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