Edward mani di forbice, Mtv, ore 21,10.
Il primo film, anno 1990, che segna la collaborazione tra Johnny Depp e il talento funereo e neobarocco di Tim Burton. Seguiranno altri sette film, fino all’orribile Dark Shadows. Se ormai da qualche anno il sodalizio mostra la corda e si è incagliato in manierismi di comodo per entrambi, qui in Edward mani di forbice era stato capace invece di dar vita a qualcosa di alto e sorprendente. EMDF resta il film più bello e personale di Tim Burton, quello che incarna la sua fase aurorale e primigenia di esploratore di cinema, non ancora arrivato ai kolossal di enorme successo commerciale e non ancora ossificato e imprigionato nel proprio universo stilistico (o, forse, delirio). Un bislacco inventore crea in laboratorio un ragazzo cui insegna i rudimenti del vivere sociale. Ma muore prima di aver completato l’opera, così la creatura resta con delle enormi forbici al posto delle mani. Una fiaba anche molto triste e gotica, che incarna e sintetizza l’ossessione timburtoniana della diversità esistenziale e sociale. Adorato giustamente da eserciti di ammiratori. Con Winona Ryder.
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