La fossa dei serpenti di Anatole Litvak, Rete Capri, ore 21,00.Uno dei film che più mi sconvolse da piccino vedendolo alla tv in bianco e nero (presentava Gianluigi Rondi?), con quella scena che più orrorifica non si può di un’Olivia de Havilland protesa su quella fossa ove si agitano i malati di mente e quasi inghiottita da quelle larve umane. Malati rappresentati nei modi pre-Basaglia come altro-da-noi, come emersione dell’orrore rimosso dal rigido controllo borghese, e dunque capelli scarmigliati, occhi fuori dalle orbite, urla belluine, denti mostrati come belve, arti lunghi e ossuti, e mani adunche pronte ad agguantare. Un formicolio bestiale che fisserà per sempre l’immagine della follia nel cinema, con cui avrebbero fatto i conti perfino i successivi Marat-Sade di Peter Brook e L’altra faccia dell’amore di Ken Russell, per non parlare del recente 1915 Camille Claudel di Bruno Dumont. Mary Jane è una giovane donna ricoverata in un ospedale per disturbi di mente, di sé non ricorda nulla, né i motivi della sua sofferenza né come sia arrivata lì. La sua storia ci verrà raccontata in una serie di flashback dal marito Robert. E intanto incombe la minaccia che pure lei possa finire laggù, tra i disperati della fossa senza rimedio e senza possibile ritorno alla normalità. Ma interverrà la psicanalisi (erano anni quelli – fine Quaranta, primi Cinquanta – in cui Freud lasciava il segno a Hollywood) nella persona di un giovane dottore pronto a recuperare Mary Jane e salvarla dall’orrore. Magnifico film, realizzato da Anatole Litvak, un altro dei molti, moltissimi centroeuropei che hanno impollinato Hollywood con le loro inquietudini di réfugés e la loro consapevolezza del Male. E con le ombre e i chiariscuri portati dietro dall’espressionismo tedesco. Olivia De Havilland doppiata nella prima versione italiana dalla mitologica Lydia Simoneschi.
CERCA UN FILM
ISCRIVITI AI POST VIA MAIL
-
-
ARTICOLI RECENTI
- Cannes 2023. Vince “Anatomia di una caduta” di Justine Triet (e tutti i film migliori entrano nel palmarès)
- Cannes 2023. Recensione: LES HERBES SÈCHES, un film di Nuri BiIge Ceylan. Il migliore del concorso
- Cannes 2023. LA MIA CLASSIFICA FINALE del concorso
- Cannes 2023. Recensione: LE FEUILLES MORTES, il Kaurismaki assoluto. Da Palma d’oro
- Cannes 2023. Recensione: LES FILLES D’OLFA di Kaouther Ben Hania. Una famiglia e la storia della Tunisia
Iscriviti al blog tramite email
Pingback: 13 film da vedere stasera in tv (dom. 6 marzo, tv in chiaro) | Nuovo Cinema Locatelli