Divina creatura, Rai Movie, ore 23,45.
Un (purtroppo) dimenticato film di Giuseppe Patroni Griffi del 1975, del suo periodo aureo, quello incominciato con Metti, una sera a cena e proseguito con Addio fratello crudele e Identikit. Patroni Griffi rappresenta come pochi (solo la Cavani in questo gli sta alla pari) certo cinema italiano arty di quegli anni, intellettualistico e insieme percorso da fremiti erotici di rara morbosità, che divulgava (volgarizzava?) Visconti, Pasolini e il primo Bertolucci. Divina creatura è una manieristica messinscena di una storiaccia presa da un romanzo d’appendice, su una signora borghese della Belle Epoque che si prostituisce per masochismo in un bordello di lusso. Poco più che un pretesto per un’escursione patronigriffiana tra corpi femminili e maschili e sovraccariche interior decorations. Con Laura Antonelli allora superstar del nostro cinema e con Marcello Mastroianni e perfino Terence Stamp! Rivalutare Patroni Griffi, assolutamente.
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