Amsterdamned, Rete Capri, ore 22,30.
Ci fu un periodo, tra anni Ottante e Novanta, in cui l’olandese Dick Maas si conquistò una discreta fama quale autore di horror. Suo massimo successo fu L’ascensore del 1983, da lui stesso successivamente remakizzato in America. Dell’88 è invece questo Amsterdamned – bellissimo titolo davvero – dove Maas ci spaventa (insomma) con un serial killer subacqueo che emerge dai canali di Amsterdam per afferrare le sue vittime e portarle sul fondo. L’intrigo è quello che è, ma l’uso della città e della sua atmosfera liquida, della sua natura anfibia, è eccellente. Amsterdamned è l’applicazione e la prova di una delle regole enunciate da Hitchcock nell’irrinunciabile libro-intervista con François Truffaut (Il cinema secondo Hitchcock, ed. Il Saggiatorw). Secondo cui quando ti trovi a girare un thriller in una certa location devi usarne le peculiarità geografiche e paesaggistiche. Esempio, se sei in Svizzera (dove lui girò la prima versione di L’uomo che sapeva troppo) approfitta di sci, montagne e soprattutto burroni e abissi. Parafrasando: se sei ad Amsterdam approfitta di canali e barconi, e così ha fatto Maas. (Curiosa coincidenza: Il prigioniero di Amsterdam è il titolo italiano di un film del 1940 di Hitchcock.)
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