Popieluszko – Non si può uccidere la speranza, Rai Movie, ore 23,10.
Fluviale biopic – dura più di due ore e mezzo – del sacerdote polacco eroe e martire che si oppose al regime comunisto e fu rapito e ammazzato da alcuni sgherri del ministro degli interni. Era il 1984, il paese era stato militarizzato per arginare la crescente ribellione, ma il comunismo polacco già si stava sgretolando sotto i colpi di Solidarnosc e del suo leader Walesa. E Popieluszko, che si ra unito agli operai scioperanti dei cantieri di Danzica, era presenza scomoda e ingombrante da sempre, da quando con le sue prediche aveva dato voce al malessere della sua gente e alla richiesta di libertà, anche religiosa, della profondamente cattolica Polonia. La sua morte fu un caso Matteotti a Varsavia. Il film, di produzione polacca, è ovviamente reverente nei confronti di un uomo e di un prete che sarà poi dichiarato beato dalla Chiesa. Ma la ricostruzione attraverso la figura di Popieluszko di un pezzo cruciale di storia polacca, e di tutto il Novecento europeo, lo rende importante. Da vedere.
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